Vittime di reati informatici +9,2% in Emilia-Romagna

Il 38% delle MPI ha investito in cybersicurezza nell’ultimo anno. Tutti i dati nel focus del Centro studi di Confartigianato Emilia Romagna.
12 Giugno 2024
Confartigianato Imprese Emilia Romagna
Di Redazione
  • 1' di lettura

In un contesto di crescente digitalizzazione dell’economia, si pone in primo piano il tema della sicurezza informatica di cittadini e imprese. L’analisi del Centro studi di Confartigianato mette l’accento su un problema in crescita che obbliga le aziende a contromisure efficaci.

Gli ultimi dati Istat relativi ai delitti denunciati dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria nel 2022 mostrano una crescita tendenziale del numero di vittime di reati informatici del +9,2% in Emilia-Romagna, il secondo incremento più marcato dopo le Marche (+9,7%) a fronte del -1,6% nazionale. La variazione è ancora più significativa se paragonata con il 2019 (+39,6% in Emilia-Romagna) e in costante crescita da anni.

Nell’87,4% dei casi si tratta di vittime di truffe e frodi informatiche, come il phishing e il furto di soldi durante pagamenti online, mentre il restante 12,6% è vittima di delitti informatici, che comprendono i furti di dati per ricatto o da vendere nel dark web e l’interruzione di servizi e siti web. Si tratta di un genere di reati che coinvolge 48 persone ogni diecimila residenti, dato lievemente superiore alla media nazionale (45 vittime/10.000 residenti).

Nella nostra regione, come riporta l’indagine Excelsior di Unioncamere-ANPAL per il 2023, il 38,1% delle MPI emiliano-romagnole che investono in cybersicurezza la ritiene di elevata importanza per lo svolgimento della propria attività.

Fonti e Note
  • Comunicato stampa Rizomedia
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